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La
prima colonia marina di Ostia nacque nel 1916, proposta consiliare
n°659, progettata dall'Architetto Marcello Piacentini.Una
costruzione in cemento armato che aveva all'interno i refettori, le
cucine, sale di svago e due camerate per un totale di 80 posti
letto,
che servivano ad ospitare i ragazzi
per i quali era previsto anche il pernottamento.
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Questo edificio fu distrutto dai
tedeschi nel dicembre del 1943, quindi
ricostruito nei primi anni '50. Oggi c'è l'ufficio tecnico del XIII
Municipio |
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L'impianto
era completato da due grandi capannoni con il tetto in paglia.
Servivano a dare riparo ai ragazzi che effettuavano solo la colonia
diurna. Quattro autobus partivano ogni mattina da Porta San Paolo a
Roma, per accompagnarli alla colonia e riportarli la sera al punto
di partenza.
Il costo totale previsto per la
costruzione di questa prima colonia fu di lire 100.000 |
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Nel
1925 venne proposto l'ampliamento della colonia marina. Il progetto venne affidato
a Vincenzo Fasolo, che il 20 gennaio 1927 dette il via ai lavori.
Il 24 gennaio 1932, alla presenza della Regina Elena, con il nome di
"Ospizio Marino e Colonia Profilattica Vittorio Emanuele III",
avviene l'inaugurazione.
Il costo totale, previsto per il progetto iniziale, fu di lire
12.500.000. |

1934 - La scuola elementare Fratelli
Garrone fa da
sfondo alla Colonia Marina Vittorio Emanuele III |
L'intero
complesso, avente 200 metri di fronte e 80.000 metri cubi, occupa
un'area di circa 16.000 metri quadrati.
La costruzione e divisa in due distinte sezioni. In quella di
levante (Est), formata da quattro piani, nei quali sono ubicati, dai
seminterrati ai piani alti: le cucine, le dispense, le cantine, i
refettori, parlatori, lavabi e bagni, la direzione dell'istituto,
sette aule scolastiche, un salone per le feste, il museo, la
biblioteca e gli alloggi per le suore e il personale di servizio. |

Per facilitare lo spostamento dei
ragazzi, dalla colonia al mare, fu costruito
un sottopasso, ancora esistente, che li portava direttamente sulla
spiaggia
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Nel
lato di ponente (ovest), anche qui partendo dai seminterrati e ben
distribuiti trovano posto: le lavanderie, provviste di disinfezione
e di stireria, l'impianto di riscaldamento, le docce collettive, un
piccolo teatro, quattordici saloni destinati a dormitori (molto
apprezzata la soluzione di dare a questi saloni la ventilazione su
tre lati, per favorire una perfetta aerazione degli ambienti), altri
lavabi e le vaschette per il pediluvio serale di tutti i 300 piccoli
ospiti della colonia. |

Ovviamente separata e ben distante dai
dormitori, ai piani più alti si trovava l'infermeria e la sala di
isolamento, con tutti i servizi di supporto annessi. |
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Dal
giorno dello sfollamento (25 settembre 1943), perciò dopo solo
undici anni di attività, la colonia
Vittorio Emanuele
cessa per sempre di svolgere la funzione per la quale era stata concepita
nell'ambito di un piano sanitario voluto dal Governatorato di Roma.
Fu infatti occupata dalle truppe tedesche che erano di stanza ad
Ostia e dopo il conflitto rimase inattiva fino al 1950. Da quel
momento e fino al 1983 divenne un collegio per ospitare i figli
delle famiglie bisognose di Roma. |

Oggi, pur continuando a svolgere un
servizio di pubblica utilità, ospita anche gli uffici dei Vigili
Urbani. Molto importante il recupero del teatro, anche se poco
inserito nel contesto culturale della città, e la collocazione della
Biblioteca Elsa Morante, definita una delle migliori biblioteche di
tutta Roma.
All'interno dell'ex colonia trova posto anche il
Litus Roma Hostel, l'ostello del Comune di Roma con oltre 130
posti letto per giovani, gruppi e famiglie. |
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Collegata
all'ala est dell'ospizio si trova un'ampia cappella, decorata con
marmi policromi, con l'abside affrescata da scene e ricostruzioni
che collegano l'immagine del Redentore ai piccoli ricoverati
dell'istituto.
Molte
volte è stata riportata l'erronea diffusa convinzione, che la
colonia fosse un dono della famiglia Savoia al Comune di Roma.
Invece è l'esatto contrario: fu commissionata dal Governatorato di
Roma e intitolata, vista la coincidenza dell 25° anno di regno del
sovrano, a Vittorio Emanuele III Re d'Italia. |
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